Come posso contattare l’INPS per ottenere qualche sussidio per assistere mia madre con legge 104?

Una telefonata può fare la differenza, soprattutto quando si cerca un aiuto concreto per assistere una madre anziana. Ma non sempre è chiaro da dove cominciare. Esistono canali ufficiali, portali online, appuntamenti su prenotazione, ma spesso tutto sembra più complicato del necessario. La domanda è semplice: come contattare davvero l’INPS per ottenere un sussidio legato alla Legge 104?

Nessuno spiega mai quanto possa essere difficile orientarsi tra pratiche, numeri da chiamare e moduli da compilare. Chi si prende cura di un genitore fragile non ha tempo da perdere con procedure contorte.

Persona che usa il cellulare
Come posso contattare l’INPS per ottenere qualche sussidio per assistere mia madre con legge 104?-nonsolopatronato.it

Si cerca solo un punto di riferimento affidabile, qualcuno o qualcosa che dia una risposta concreta, senza giri di parole o attese infinite. Anche solo sapere dove rivolgersi può alleggerire il peso che si porta ogni giorno.

La Legge 104 promette aiuti e agevolazioni, ma non tutti sanno come attivarli davvero. Le informazioni ci sono, certo, ma spesso sono sepolte sotto strati di linguaggio tecnico. Ed è lì che inizia la fatica. Perché quando si tratta di famiglia, l’urgenza non lascia spazio a errori.

Contattare l’INPS senza perdersi nei passaggi

Il modo più diretto per parlare con l’INPS è chiamare il Contact Center Multicanale. Il numero 803 164 è gratuito da rete fissa, mentre da cellulare si compone lo 06 164 164, con tariffa a carico dell’utente. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20, e il sabato fino alle 14. Spiegare la propria situazione a un operatore può chiarire subito quali sono i passaggi successivi.

Ma non finisce qui. Sul portale MyINPS, chi ha un’identità digitale (SPID, CIE o CNS) può inviare domande scritte attraverso il servizio “INPS Risponde”. È utile per ricevere chiarimenti normativi o assistenza su pratiche specifiche, come la richiesta di indennità di accompagnamento o l’attivazione di permessi lavorativi per chi assiste un parente disabile.

Per chi preferisce il contatto diretto, è possibile prenotare un appuntamento allo sportello o via videochiamata, sempre tramite MyINPS. Anche le comunicazioni ufficiali possono essere gestite via PEC, ma serve avere una casella di Posta Certificata. In alternativa, ci si può affidare a CAF o patronati, che aiutano concretamente a compilare e presentare le domande.

Quali sono gli aiuti previsti per l’assistenza ai genitori

Essere riconosciuti ai sensi della Legge 104 consente di accedere a una serie di agevolazioni importanti. Chi lavora come dipendente può usufruire dei permessi retribuiti fino a tre giorni al mese, ma c’è anche la possibilità di richiedere il congedo straordinario retribuito. Questo strumento consente di assentarsi dal lavoro fino a un massimo di due anni nell’arco della vita lavorativa, mantenendo il posto e percependo un’indennità, calcolata in base all’ultima retribuzione. Il congedo può essere richiesto solo se si ha un rapporto di parentela stretto con la persona da assistere, come nel caso di un genitore, e l’ordine di priorità per l’accesso è stabilito dalla normativa.

Persona che assiste una donna anziana
Contattare l’INPS senza perdersi nei passaggi-nonsolopatronato.it

Sul piano fiscale, chi ha diritto alla 104 può beneficiare dell’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di ausili informatici, elettromedicali e veicoli adattati. Sono previste anche detrazioni IRPEF del 19% per spese mediche, assistenza, acquisto di poltrone per disabili o letti ortopedici. E un beneficio particolarmente rilevante riguarda l’esenzione dal pagamento del bollo auto, applicabile ai veicoli intestati alla persona disabile o a un familiare che ne ha fiscalmente carico. L’esenzione, però, vale solo per mezzi usati in funzione del trasporto o dell’assistenza della persona riconosciuta in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3 della legge. La richiesta va presentata alla Regione di residenza, allegando la documentazione che dimostri il diritto, come il verbale di riconoscimento e il certificato dell’INPS.

Tra le altre agevolazioni, ci sono riduzioni sui biglietti dei mezzi pubblici, priorità nelle liste d’attesa per visite specialistiche, e accesso semplificato a cure domiciliari. Le regioni e i comuni possono offrire contributi aggiuntivi o voucher per l’assistenza domiciliare, in base alla disponibilità locale.

Sul piano economico, esiste l’indennità di accompagnamento: 542,02 euro al mese nel 2025, garantiti a chi ha un’invalidità del 100% e necessita di assistenza continua. Da gennaio 2025, una novità importante è la prestazione universale per anziani non autosufficienti, che aggiunge una quota di 850 euro mensili per chi ha almeno 80 anni, un ISEE socio-sanitario sotto i 6.000 euro e già riceve l’accompagnamento. Questi fondi servono a coprire costi come l’assunzione di una badante o l’attivazione di servizi domiciliari qualificati.

Non si tratta di aiuti automatici: vanno richiesti tramite l’INPS, con tutti i documenti in regola. E proprio per questo è fondamentale sapere a chi rivolgersi, quali strumenti usare e come evitare errori che rallentano tutto. Quando si parla di assistenza familiare, ogni dettaglio conta, e ogni minuto risparmiato può davvero fare la differenza.

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