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Invaliditá - Disabilità

Assegno di accompagnamento: spetta a tutti o richiede limiti di reddito?

Un aiuto fondamentale per quelle persone che non possono deambulare e svolgere attività necessarie per vivere dignitosamente.

Senza l’aiuto di un’altra persona, ci sono purtroppo disabili che non possono fare nulla e nasce proprio da qui la necessità dell’assegno di accompagnamento. Ma è aperto a tutti?

Assegno di accompagnamento: spetta a tutti o richiede limiti di reddito? – nonsolopatronato.it

Attualmente l’assegno di accompagno INPS vale 542,02 euro al mese. La domanda è lecita: è concesso in base al reddito? Per potere beneficiare del sostegno occorre avere i requisiti di legge richiesti. L’indennità di accompagnamento è erogata dall’INPS ed è rivolta a chi è stato riconosciuto invalido al 100% e non è in grado di fare nulla senza l’aiuto di un accompagnatore. La domanda va fatta direttamente all’INPS, fornendo i documenti necessari e dimostrando la condizione di invalidità al 100% e la necessità di assistenza. Scopriamo se ci sono limiti di reddito.

La somma di 542,02 è corrisposta per 12 mesi l’anno, senza sospensioni o riduzioni. Ci sono delle buone notizie poiché questa misura, così fondamentale per chi ne beneficia, non tiene conto di limiti reddituali. La possibilità di riceverla è quindi garantita indipendentemente dalla fascia d’età o dalla situazione patrimoniale. In più non è prevista alcuna trattenuta fiscale e non è soggetta all’IRPEF. Esistono però delle incompatibilità.

Assegno di accompagnamento senza limiti di reddito: chi sono gli esclusi

Come abbiamo visto, l’assegno di accompagnamento non tiene conto dei limiti ISEE né dell’età del beneficiario. Richiede l’attestazione dell’invalidità al 100%. Ma ci sono delle eccezioni.

Assegno di accompagnamento senza limiti di reddito: chi sono gli esclusi – nonsolopatronato.it

L’erogazione dell’assegno di accompagnamento non è prevista in caso di ricovero in strutture sanitarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale per periodi superiori ai 29 giorni consecutivi poiché in questi casi non si necessità dell’aiuto in casa di un’altra persona. Esiste invece la piena compatibilità con il lavoro. Chi svolge un impiego retribuito può ottenere comunque l’indennità, purché ovviamente sussistano le condizioni previste dalla normativa e di cui abbiamo parlato sopra. E c’è un’altra buona notizia per i beneficiari.

L’accompagnamento, infatti,  è anche cumulabile con altri benefici di tipo assistenziale. Per poter accedere all’indennità di accompagnamento, è necessaria la residenza stabile sul territorio italiano e il riconoscimento dell’invalidità totale tramite il proprio medico curante. Il certificato rilasciato dal proprio medico ha una validità di 90 giorno entro i quali il richiedente dovrà fare un ulteriore e fondamentale domanda all’INPS, magari con l’aiuto di un Caf.

Rinaldo Ricci

Giornalista pubblicista dal 2002, scrivo da quando ero bambino e non ho mai smesso di farlo, né mai smetterò. Faccio parte di questa azienda dal 2019 e mi occupo di vari argomenti, mi piace parlare con la gente e non solo raccontare le notizie. Padre felice di due ragazze meravigliose

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